AZIONE FEMMINILE, IL PRIMO GIORNALE PER “LEI” TARGATO DC

di Michele Strazza -

Rappresentò la “chiamata alle armi” per difendere i valori del cattolicesimo in vista della futura partecipazione delle donne alla vita politica del Paese.

 Il 25 dicembre 1944 – la guerra imperversava ancora nell’Italia del nord – a Roma veniva pubblicato come supplemento de Il Popolo il primo numero di Azione Femminile, organo nazionale del movimento femminile della Democrazia Cristiana. A spiccare sulla prima pagina, l’articolo di fondo della direttrice Angela Maria Cingolani Guidi sulla partecipazione della donna alla vita politica, e il messaggio di Alcide De Gasperi “alle democratiche cristiane”.
Cingolani Guidi era una importante figura cattolico-democratica. Nata a Roma il 31 ottobre 1896, si era laureata in lingue e letterature slave presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli. Attivista del movimento cattolico, collaboratrice di diversi giornali, nel 1919 aveva aderito al Partito Popolare Italiano, assumendo l’incarico di segretaria del gruppo femminile romano. Nel 1921 aveva fondato il Comitato Nazionale per il Lavoro e la Cooperazione femminile di cui era stata segretaria fino al 1926. Nel 1922 era stata nominata dal Ministero dell’Industria e Commercio componente del Comitato delle piccole industrie e dell’artigianato. Nel 1925 aveva vinto il concorso nell’Ispettorato del Lavoro e nel 1929 figurava tra le fondatrici dell’Associazione nazionale delle professioniste ed artiste. Iscritta alla Democrazia Cristiana, era stata la prima delegata nazionale del movimento femminile.
Dopo la fine della guerra Cingolani Guidi entrerà a far parte della Consulta Nazionale e, poi, dell’Assemblea Costituente. Sarà la prima donna ad avere un incarico governativo, come Sottosegretario per l’Artigianato al Ministero dell’Industria e del Commercio nel VII Governo De Gasperi (1951). Morirà a Roma l’11 luglio 1991.

azioneAlla fine del 1944 il giornale delle democratiche-cristiane rappresentava una vera e propria “chiamata alle armi” per difendere i valori del cattolicesimo in vista della futura partecipazione delle donne alla vita politica del Paese.
Sul primo numero De Gasperi si soffermava sul ruolo femminile. Per l’allora segretario della DC “bisogna fare della politica, non per uscire dalla famiglia, ma per difenderla e assicurare il suo avvenire”. Di conseguenza “L’esercizio del voto sarà per le donne l’espressione della loro consapevole maturità, sì da essere all’avanguardia di ogni rinnovamento sociale e politico, ed insieme la salvaguardia di quell’istituto famigliare, cellula fondamentale indistruttibile della società di domani. Abbiamo urgente bisogno della spiritualità della donna e dello slancio del suo sentimento ideale. (…) Il partito è una grande famiglia. Voi vi potrete agire come madri, come spose, come sorelle. Sarete nella battaglia le nostre guide ideali”.
La direttrice della testata, di rimando, ricordava che “la donna è la casa” e che “la casa è il mondo”, indicando in tali parole la sintesi dell’azione della donna nella famiglia e nella società, “tanto più riformatrice ed elevatrice, quanto più sarà serena, competente responsabile, con la visione limpida delle proprie possibilità”. Dopo aver richiamato l’impegno dello stesso Partito Popolare per l’estensione del voto alla donna, la dirigente democristiana, “con molta schiettezza”, rileva una certa “diffidenza” su tale esercizio: “Il clichet della donna comiziante, galoppina, deputatessa, con quel tanto di ridicolo che gli uomini san porre in tutto ciò che possa rappresentare una malaccorta difesa contro una temuta invasione della donna nel loro dominio, è un clichet che va spezzato prima di essere adoperato. Ci saran certo donne che, dotate di qualità particolari e superiori, sapranno compiere il loro dovere tutelando gli interessi del paese e valorizzando l’attività delle donne di ogni categoria sia in comizi come dalla tribuna parlamentare o dal seggio di ministro. Ma quel che importa è che si comprenda bene che far partecipare la donna alla vita politica vuol dire soprattutto suscitare in essa l’interesse ai grandi problemi morali, sociali e politici, molti dei quali toccano da vicino la funzione stessa della donna nella vita moderna”.

Certamente – continua Cingolani Guidi - la donna orienterà la sua attività politica verso quegli uomini e quei partiti che le garantiranno l’integrità, la sanità, lo sviluppo delle famiglie, e che le permetteranno il pieno esercizio della propria missione educatrice. E proprio partendo dalla famiglia la donna si occuperà di problemi come il salario familiare, la limitazione e specializzazione del lavoro femminile e minorile, lo sviluppo delle piccole industrie, la creazione e conservazione della piccola proprietà della casa e della terra, la piena efficienza della previdenza.
La donna, dunque, rivendica di essere la più adatta, con la immediatezza della sua visione dei problemi morali, sociali, politici, “a funzionare da chiarificatrice e rasserenatrice”, non solo della vita familiare, ma anche della vita politica italiana. “Per questa vera crociata, la donna saprà estendere la sua attività famigliare ed extra-famigliare, orientando anche la più ricca vita di relazione alla sua alta missione rieducatrice del popolo moralmente disfatto dal fascismo. […] Il cuore umano, dopo tanto dolore e tanto odio, ha bisogno di calda generosità, di fervente operosità, di pace serena. […] La donna è pronta al lavoro ed al sacrificio: e chiedendo il voto, non chiede che gli strumenti adatti a farla degnamente partecipare alla costruzione della nuova democrazia italiana”.
Azione Femmnile verrà pubblicato, sempre come supplemento del quotidiano Il Popolo, per un anno, fino al dicembre 1945. Solo dopo il 1950 il Movimento femminile avrà nuovamente un suo periodico, il mensile Donne d’Italia.

 

Per saperne di più

Azione Femminile, anno I, n. 1, 25 dicembre 1944.
Istituto Luigi Sturzo, Archivi della Democrazia Cristiana, Fondo Archivi del partito, sezione Democrazia Cristiana, serie 6: Uffici centrali del partito, sottoserie 2: Movimento femminile.
Istituto Luigi Sturzo, Archivi della Democrazia Cristiana, Fondo Archivi personali, Angela Maria Cingolani Guidi.
Strazza M., Amiche e compagne. Donne e politica in Basilicata nel dopoguerra (1943-1950), Potenza, CRPO, 2008.
Strazza M., La nascita dei movimenti politici femminili nel dopoguerra, “Storia in Network”, n. 191, settembre 2012.